Ogni anno si registrano in Italia
più di 250 mila nuovi casi di cancro, dei quali 37 mila circa sono tumori della
mammella e quasi 7 mila tumori del collo dell’utero; nonostante le cifre siano
molto alte, la mortalità per questi casi di tumore, dopo cinque anni dai
trattamenti terapeutici, è poco più del 20%. Questi incoraggianti risultati
sono dovuti a un notevole miglioramento delle terapie, ma anche alla maggiore
sensibilità delle donne verso la prevenzione e la diagnosi precoce. Questi due
tipi di tumore infatti, possono essere facilmente diagnosticati mediante alcuni
esami di routine e, grazie alla somministrazione di cure fin dall’inizio del
loro sviluppo, possono essere sconfitti nella maggior parte dei casi.
La mammografia è una radiografia al seno che consente di individuare
un tumore quando è ancora completamente asintomatico. Questo esame deve essere
effettuato una volta ogni due anni da tutte le donne di età compresa tra i 40 e
i 50 anni e una volta all’anno dai 50 anni in su. Nel caso in cui siano
presenti in famiglia casi di tumore alla mammella, è consigliabile ripetere
l’esame ogni anno anche a partire dai 40 anni.
L’ecografia, un’indagine mediante ultrasuoni, può essere effettuata
al seno quale esame complementare alla mammografia oppure, nella forma
transvaginale effettuata mediante una sonda introdotta in vagina, per
evidenziare tumori all’utero o alle ovaie.
Il Pap test è l’esame più comune per la diagnosi di tumori al collo
dell’utero è il Pap test. Prende il nome dal medico greco Papanicolaou, che lo
ha ideato nel 1945. Questo test consiste nel prelievo di secreto vaginale mediante
una piccola spatola; l’analisi delle cellule prelevate permette di evidenziare sia
le cellule cancerose sia lesioni precancerose, per questo dovrebbe essere effettuato
una voIta l’anno da tutte le donne a partire dal primo rapporto sessuale. Nel
caso in cui il Pap test evidenzi cellule sospette, è utile effettuare una
colposcopia, ossia un’osservazione del collo dell’utero con un microscopio che
permette di ingrandire le parti lesionate del tessuto uterino.
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